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"L'Architetto del Papa" il Neogotico di Spirito Maria Chiappetta

Sabato 23 marzo 2019 alle ore 18,00 si terrà nel salone conferenze del Museo Diocesano a Tortona in via Seminario 7 una conferenza sul grande Architetto di Papa Pio XI Spirito Maria Chiappetta. L'evento è organizzato dalla Piccola Opera della Divina Provvidenza in collaborazione con la Diocesi di Tortona e dalla Società Storica Pro Iulia Dertona. Interverranno : La Dott.ssa Lelia Rozzo, responsabile dell'Ufficio Diocesano di Tortona; Don Renzo Vanoi , Rettore del Santuario della Madonna della Guardia; Notaio Ottavio Pilotti, Presidente della Società Storica Pro Iulia Dertona; l'Arch. Donatella Gabba che metterà in evidenza i pregi dell'architettura eclettica della Basilica Santuario Madonna della Guardia ed infine il Dott. Francesco Galli che presenterà il volume da lui realizzato su : "L'Architetto del Papa" il Neogotico di Spirito Maria Chiappetta con particolare riguardo alla Biografia e alla sua formazione dall'attività in Vaticano all'Architettura sacra in generale e alle altre tipologie Architettoniche da lui realizzate, con l'ausilio di proiezioni video-digitali. Negli spazi del Museo verranno esposte per l'occasione alcuni esempi di progettazione realizzati per prestigiose commesse.

La conferenza intende presentare la produzione architettonica di Spirito Maria Chiappetta (Milano 1868 - Triuggio 1948), protagonista dell’ultima fase dell’eclettismo e specializzato in architettura sacra. Spirito Chiappetta iniziò la propria carriera intorno ai ventisette anni e fin da subito ottenne importanti committenze per la costruzione di chiese, edicole, scuole e palazzi. In pochi anni diventò una delle personalità più in vista nel campo dell’architettura sacra, grazie anche a un profondo sentimento religioso, che lo portò nel 1924 a indossare la tonaca sacerdotale. Nei primi due decenni del XX secolo fu chiamato a progettare numerosi edifici sacri a Milano e in Brianza, incontrando l’apprezzamento di Papa Pio X prima e di Pio XI in seguito, al quale, tra l’altro era legato da una profonda amicizia. Proprio quest’ultimo Pontefice permise alla carriera di Chiappetta di raggiungere l’apice; lo chiamò infatti nel 1926 a lavorare in Vaticano, dove rimase fino al 1943. In quattordici anni di servizio presso la Santa Sede, Chiappetta ricoprì sempre ruoli di primo piano, a capo dell’Ufficio per la progettazione delle case parrocchiali e della Pontificia Commissione Centrale per l’ Arte Sacra. Da queste posizioni, determinò, insieme ad altri intellettuali del tempo, il corso dell’arte sacra italiana in quel decennio, mantenendola nell’alveo della tradizione storicista ottocentesca, in antagonismo con le avanguardie e il razionalismo architettonico. Ai suoi uffici spettava inoltre rispondere alle tante richieste provenienti dalle parrocchie italiane, le quali necessitavano di nuove case canoniche, di aule liturgiche, di seminari; sempre a Chiappetta, Pio XI assegnò il gravoso compito della ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto del Vulture nel 1930. Pertanto alle non poche realizzazioni lombarde si aggiunsero le centinaia di parrocchie costruite in Campania, nelle Marche e in altri centri del Sud Italia. Portano inoltre la sua firma anche due imponenti santuari che segnarono l’immagine della chiesa negli anni concordatari: il santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei e quello di Santa Rita a Cascia.

Nonostante questi importanti incarichi e il numero altissimo di realizzazioni, la personalità di Chiappetta è caduta nell’oblio, complice un certo pregiudizio della storiografia artistica nei confronti dell’eclettismo e del neogotico in particolare. La mancata comprensione dello spirito che animava progetti come quelli di Chiappetta, ha comportato inoltre che molti edifici subissero trasformazioni, che ne hanno completamente stravolto la fisionomia. Bisogna attendere gli anni ottanta, per i primi studi; è la lombarda Maria Antonietta Crippa a riscoprire l’architetto, pubblicando un sintetico commento sulla rivista Arte Cristiana, nel quale la studiosa mette in evidenza l'unicità dello stile e la larga produzione.

Questo studio traccia dunque per la prima volta un ritratto il più possibile a tutto tondo di Spirito Maria Chiappetta, stando lontano dai pregiudizi di cui la sua personalità e la sua architettura hanno sofferto per lungo tempo. Una serie di elementi che ci permetteranno di dare nuova luce su un periodo artistico, tanto vicino nel tempo, quanto in larga parte sconosciuto.

 

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